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La questione dei Medici cubani in Calabria e’ una ulteriore conferma di un sistema sanitario nazionale in seria difficoltà. Molto è stato detto in merito ai deficit assistenziali, alla carenza di personale, all’inadeguatezza strutturale di presidi che devono supportare un’utenza sempre più numerosa ed esigente.
di Michele Quero e Luigi Ziccarelli*
Anaao-Assomed, da sempre attenta a queste tematiche, ha voluto trasformare il “caso” in opportunità, aprendo un dialogo costruttivo con il Presidente della Regione, nonché Commissario alla Sanità, Roberto Occhiuto.
Il primo frutto di questo confronto è stato la pubblicazione di una manifestazione d’interesse rivolta ai medici specializzandi calabresi, per la formazione di elenchi regionali di medici disponibili a prestare la propria attività nelle Aziende del Servizio Sanitario della Regione.
Con grande entusiasmo sono state inviate ben 371 adesioni da parte di medici afferenti alle diverse discipline oggetto della procedura esplorativa.
Un successo che rappresenta un esempio oggettivo dell’indispensabile ed imprescindibile collaborazione tra realtà sindacali e istituzioni governative.
Il secondo frutto della capacità propositiva di Anaao Assomed è venuto qualche giorno fa con la approvazione da parte del Consiglio regionale della Calabria di una norma legislativa che prevede una retribuzione di 100 euro l’ora per i medici del servizio sanitario regionale che effettuano turni aggiuntivi nelle unità operative di pronto soccorso e/o di anestesia.
Quelle maggiormente interessate dalla carenza di medici specialisti che costringe le Aziende Sanitarie a compiere sforzi economici importanti per sostenere i livelli essenziali di assistenza, ricorrendo alla esternalizzazione delle attività sanitarie attraverso cooperative che, in cambio di elevati compensi, non garantiscono,però, alcun controllo sulla qualità e sulla sicurezza delle prestazioni fornite.
Un aspetto interessante della norma, volto ancora a limitare l’utilizzo di cooperative esterne, è l’apertura anche agli specializzandi assunti dalla medesima azienda o da altre della Regione, in regime di libera professione e su base volontaria, fuori dall’orario previsto per la loro formazione.
Continuando su questa strada di fatti concreti si potrebbe arrivare ad un vero e proprio “Modello Calabria”, volto al riconoscimento, alla tutela ed alla valorizzazione dei medici pubblici, che potrebbe essere imitato da altre Regioni, non solo del Meridione.
Anaao Assomed chiede a gran voce la possibilità per i Medici pubblici di lavorare in serenità e con garanzie qualitative atte a ricostruire quel rapporto di fiducia ed empatia medico-paziente che in questi ultimi anni è venuto meno. E opera affinchè il lavoro nel SSN torni ad essere appetibile.
La Sanità Pubblica si difende, non si vende.
*rispettivamente Responsabile Anaao Giovani Calabria e Segretario Regionale Anaao Calabria